Lillo & Greg in conferenza stampa

e si volesse discutere su, o di Claudio Gregori e su, o di Pasquale Petrolo, molti inevitabilmente direbbero: ‘’Chi sono costoro?”. Ma se si volesse parlare di Lillo e Greg tutti avrebbero qualcosa da dire; essi sono due serissimi professionisti, che da molti anni danno vita ad un duo artistico arcinoto; un’accoppiata vincente, che miete successo, applausi e anche critiche per le performances che spaziano dalla tv, alla radio, dal teatro, al cinema, senza tacere della musica. Il loro umorismo è personalissimo, surreale, imprevedibile, colpisce e stupisce sempre.
La famosa coppia che ama definirsi “aperta”, sta portando in giro per l’Italia l’ultima fatica dal titolo: La fantastica avventura di Mr. Starr (“in onore del famoso Ringo Starr, che Lillo ama tanto ’’), dove ancora una volta la coppia riesce a creare la stessa magia di sempre . Il 10 febbraio il duo ha debuttato al Teatro Olimpico a Roma, tappa intermedia della tournée che li porterà in tutta Italia. La piece è spettacolare nel vero senso della parola e per certi aspetti è innovativa, perché in essa convivono armonicamente: cinema, commedia, teatro, uniti da una grande meravigliosa complessità di colpi di scena, di effetti straordinari, di cambi repentini, di tempi e spazi. Essa è caratterizzata, soprattutto, dal personalissimo umorismo, che contraddistingue Lillo e Greg. 
La trama molto semplice, è tratteggiata dall’autore stesso, Claudio Greg Gregori, durante la conferenza stampa per la presentazione dello spettacolo, a cui ho avuto il piacere di essere invitato. Nel presente articolo, oltre al sunto della storia, sono riportati anche altri passi della conferenza, atti a mostrare come sia stato svolto il lavoro e quanta attenzione e professionalità siano state impiegate per portare a termine un “colossal teatrale”.Siamo al teatro Olimpico, seduti come bravi e diligenti alunni sulle poltrone rosse della sala, i componenti del cast al completo, sono in attesa dell’intervista. Essi sono: Vania della Bidia, Roberto Fazioli una new entry della compagnia, Andrea Boschi manager, Mauro Mandolini, storico regista, Lillo & Greg ed Attilio di Giovanni, che insieme a Greg ha curato le musiche; c’è, anche, un altro personaggio, il Sorciosecco, una guest star, che arricchisce lo spettacolo con un contributo inedito di otto minuti, della serie “Pupazzo Criminale”, parodia di Romanzo Criminale, in stile Muppet show. Greg, a proposito del cortometraggio Pupazzo Criminale, narra la genesi del pupazzo e la nascita del cortometraggio, quando si dice ” geniale”; ecco le sue parole: “Mi sono state regalate due presine per il forno, una a forma di rana e una a forma di papero e con un calzettone imbottito ho costruito un topo, ho iniziato a farli parlare in maniera becera, come alcuni personaggi della malavita romana e quindi Pupazzo Criminale sembrava un nome adattissimo. E’ nata cosi una miniserie sul web e si è trasformato in un cortometraggio che sarà trasmesso alla fine della pièce teatrale. Ci saranno cammei importanti come Francesco Montanari “il Libanese” e Riccardo De Filippis ovvero “Scrocchiazeppi” in Romanzo Criminale.”Alla domanda 
Ci potete raccontare la storia della vostra commedia?
Greg, autore del testo, prende la parola e brevemente riassume: “Un cinquantenne con una vita abbastanza complicata e con un lavoro da informatico, riceve il giorno del suo cinquantesimo compleanno il libro di appunti che gli ha lasciato il nonno archeologo, defunto. Comincia subito a decodificarlo e si trova proiettato in diversi tempi e diversi spazi, si trova a viaggiare nel futuro, nel passato abbastanza recente, in altre dimensioni, fino a giungere al cospetto di alcuni alieni che lo vorrebbero come cavia dei loro esperimenti genetici, finalizzati alla nascita di un nuovo essere. Non è dato sapere se quello di Mr. Starr sia un sogno, o se lui sia semplicemente morto, perché ha dimenticato di prendere la pillola della pressione”.
Greg prosegue esplicitando come sia stato possibile procedere alla realizzazione del testo; una meravigliosa invenzione, dove cinema, teatro, effetti speciali, trovano il giusto posto. Per fare quest’opera è servito un ausilio registico non indifferente, perché la narrazione è molto cinematografica.
Lillo afferma che:” L’innovazione dello spettacolo è data dal mix sopra citato e che qualche anno fa esso poteva essere realizzato solo al cinema. Nel tragitto teatrale si è sposata appieno la tecnologia per mettere in scena uno spettacolo, che si vive raramente a teatro. Quasi sempre a teatro c’è un’ambientazione sola, massimo due, tre in casi eccezionali e in opere complicatissime, invece qui ci sono una quindicina di cambi scena, salti dimensionali, viaggi nel tempo, ecc… E’ stato fondamentale l’aiuto del regista Mauro Mandolini, che ha messo in scena uno spettacolo non facile. Ne è venuto fuori un lavoro che mantiene la parte comica, ma nello stesso tempo trasporta lo spettatore in un mondo di fantasia, molto immaginifico, che raramente a teatro si vede. Si è cercato di sperimentare con tutti i rischi del caso”.
La tecnologia utilizzata e la bravura di Mandolini permettono, inoltre, i numerosi e rapidi cambi di scenografia e rendono più immediato anche l’arrivo della battuta. Il regista dichiara che: “nel teatro c’è un’unità di luogo molto forte, data, però, la peculiarità dell’opera e dato che non amo il buio è stato indispensabile trovare soluzioni nuove, si è introdotto così nella scenografia la presenza di due schermi “.
Un’altra caratteristica singolare della piece è rappresentata dal cambio di soggetto attoriale, che viene messo in scena: ad esempio Greg interpreta sia Manrephus, che è la nemesi di Mr. Starr e anche un altro personaggio fondamentale, che è quello del nonno, colui che effettua gli studi, che portano al libro e poi al viaggio. E come se non bastasse agli altri due se ne aggiunge un terzo: Rufus, personaggio fondamentale, nonché cugino del protagonista.
A proposito di Rufus, Greg ci tiene a sottolineare che tra i quadri più riusciti e che preferisce, perché elemento surreale basato sull’assurdo, è il primo incontro con Rufus. E’ un momento molto soddisfacente, perché il pubblico non ha appigli di nessun tipo, essendo una scena completamente fuori di testa e perché è meraviglioso sentire il pubblico che ride molto e quando in teatro succede, ciò provoca gioia infinita. Lillo conclude che l’intento è quello di divertire e di far passare due ore di spensieratezza e risate, unitamente alla trattazione di alcuni temi molto importanti, che riguardano tutti.
Lo spettacolo non ha deluso le aspettative degli spettatori che riempivano interamente la sala, essi non hanno smesso mai di dimostrare un grande apprezzamento per il meraviglioso lavoro, non smettendo mai di ridere. Tutti, dal regista al Sorciosecco, hanno svolto magistralmente il compito affidato loro: la scenografia e la regia, con la presenza di due schermi, che permettevano un repentino cambio di scena era riuscitissima, le musiche segnavano i momenti scenici con maestria e sincronismo. 
All’uscita ho avvicinato una spettatrice soddisfatta a cui ho chiesto:

Ci può dare un giudizio a caldo dello spettacolo?: 

– Voglio tornare dentro a rivederlo !!

Allora le è piaciuto? 

– Sì, molto !

Cosa ha ammirato di più?

– In primo luogo l’umorismo, le battute, i tormentoni… 

E poi?

– L’imprevedibile, le scene…

A chi da l’onore di tanto entusiasmo?

– A tutti, dai macchinisti, agli attori e anche a me, che ho saputo scegliere. 

Anche gli spettatori di una straordinaria avventura, sono simpatici ed intelligenti…
 A cura di:Luca Magrini Cupido