Due pittrici a confronto

“Due pittrici a confronto”  è la mostra inaugurata giovedì 11 maggio  presso l’Atelier del Cortile di Sigfrido Oliva a Roma. Le opere sono delle due pittrici: Barbara Antonelli e Giovanna Benzi.

 

Scrive Sigfrido Oliva :“Il percorso artistico di Barbara Antonelli avanza speditamente nella linea di una pittura figurativa che a volte ricorda, molto alla lontana, un certo Novecento italiano.Pensiamo a Guttuso e, per alcuni aspetti, alla Scuola Romana, con riferimento a Mafai. In verità a muovere la ricerca pittorica dell’Antonelli non è un trito ripetere di stilemi altrui, bensì un personale e caldo realismo, materico nell’impasto, che fa di lei una pittrice tesa a sviluppare la sua tensione interiore. Ciò è verificabile nei suoi quadri di figure, nudi, piante esotiche, dove l’assunto pittorico si traduce in una disinvolta e vigorosa personalità creativa. Dipingere cieli come sa farlo Giovanna Benzi non è cosa da sottovalutare, benché l’apparenza possa trarre in inganno. Al contrario, trasferire su una tela gli effetti atmosferici, la mutevole luce nel variare delle diverse ore del giorno e delle stagioni, è un proposito tanto audace quanto appassionante. Invero nei cieli della Benzi, così efficaci e suggestivi, si riflette una sensibilità poetica che si traduce in metafora dell’arte. Allo stesso modo il vago veleggiare di una candida nuvoletta, come smarrita nell’azzurro del cielo, appena evocata, si trasforma in un dolce, soave arpeggio”.

Nella mostra due pittrici a confronto c’è un senso di pace e rilassatezza , nelle opere si affacciano panorami orientali, dove il corpo e la mente sono avvolti e ci sembra di oscillare tra trasformazione e rinascita. Ogni opera espone la necessità di esprimere un’emozione profonda legato alla natura, un momento isolato,  mistico e mi fa venire in mente il racconto di Goethe sulla diversità tra l’oriente e l’occidente nella maniera di comprendere il mondo, infatti, ci spiega Goethe , mentre l’uomo orientale contempla il fiore nel prato , l’occidentale lo raccoglie e seziona per studiarlo in laboratorio. La raffigurazione del cielo mi sembra essere il massimo dell’astrazione , perché è nello stesso tempo cosi’ vicino e cosi’ lontano , difficile da toccare eppure immerge totalmente il nostro sguardo e i nostri sensi nella grandiosità del creato.

 

Abbiamo intervistato le due pittrici:

Che cosa la spinge a dipingere cieli ?

La mia passione fin da piccola e’ stata quella  di dipingere cieli. Quando ero bambini mi chiedevano: che cosa vuoi fare da grande? Io rispondevo, il pilota d’aereo, per stare in cielo. E’ un antico amore di bambina, che ho ripreso dopo un periodo di intervallo, durante il quale ho lavorato con un gruppo di architetti.

I cieli sono fonte di ispirazione per lei, ma sono anche …

Ci sono tante poesie e canzoni che lo cantano, e questo mi ha affascinato sempre, c’è anche il proverbio che dice, toccare il cielo con un dito. Il cielo è per me fonte di serenità ma anche di malinconia , quando piove , secondo me, il cielo esprime tutte le sfumature dell’animo, dalla malinconia alla gioia. Tutto quello che si muove nel cielo, ad esempio il vento riflette i sentimenti umani e le espressioni delle emozioni.

 

Oltre all’amore per l’arte e al grande spessore artistico quali punti in comune ha con Barbara?

Ci siamo prima di tutto incontrati umanamente.

 

Il suo quadro preferito?

Ho esposto da poco una personale con 40 quadri, in uno spazio naturalmente piu’ grande dell’atelier di Sigfrido Oliva, e non mi sono mai posta il problema di scegliere un quadro preferito.

 

Leggendo la sua biografia ho visto che lei ha esposto a Praga e Berlino, ma ciò che ha attratto di piu’ la sua curiosità è stata Pechino, le ha lasciato un bel ricordo ?

Si’, perché ho venduto molto in Cina, li’ c’è un amore per l’arte che non sto vedendo da nessun altra parte. L’arte europea è molto considerata e promoss e c’è un grandissimo fermento culturale che non si vede nel nostro occidente. Il mio viaggio in Cina è stata un’esperienza bellissima, i miei quadri sono ancora esposti nelle loro gallerie. Sono rimasta piacevolmente colpita dal clima diverso che si vive in Cina , rispetto all’Italia e forse anche all’Europa. C’è una grande considerazione per l’arte sia dal punto di vista culturale sia da quello tecnico, i pittori cinesi sono veramente una scoperta.

 

Che cosa ci puo’ dire della pittura cinese , si basa sugli stessi parametri pragmatici e artistici della pittura occidentale?

Loro hanno due tipi di tendenze: il recupero dei loro stilemi, dagli ideogrammi alle forme classiche di pittura basata molto sul segno e la sperimentazione e la curiosità verso la pittura occidentale. La raffigurazione del corpo umano e della persona nell’arte cinese è molto diversa rispetto a quella occidentale, noi abbiamo una concezione diversa da cui loro sono molto attratti. I pittori cinesi hanno un’artisticità incredibile. C’è un legame molto forte tra Firenze e la Cina,infatti la mia gallerista lavora molto in Cina ed e’ lei che mi ha fatto nascere questo interesse, cosi’ sono venuta in contatto con molti artisti cinesi a Firenze.                                                                                                            Loro vogliono conoscere e rielaborare la pittura occidentale ma dall’altra parte c’è un gruppo di artisti che recupera le tradizioni cinesi.

Sono tradizionalisti che fanno una riattualizzazione, rielaborando , anche perché non vogliono compiacere nessuno, hanno il culto sacro per la pittura , cosa che a volte faccio piu’ fatica a sentire in occidente. In Cina ci sono dei grandissimi pittori e consiglio a tutti di venire in contatto con la pittura cinese.

 

Da che cosa è stata determinata la sua venuta a Roma?

Per caso, Giovanna  conosceva delle persone a Roma che la volevano far esporre, cosi’ siamo capitate anche nell’atelier di Sigfrido Oliva.

 

Oltre all’amnore per l’arte

Penso di si’ , nell’attrazione reciproca e in quello che facciamo , nell’amore per i cieli , che ho ritratto anch’io, non in modo cosi’ sistematico, nell’amore per cio’ che facciamo , forse io sono piu’ materica, Giovanna è piu’ dolce , l’arte rispecchia sempre il carattere della persona.

Credo che abbiamo molti punti in comune, avendone in pittura li abbiamo anche in certi aspetti della vita.

 

Dove non ci potra’ mai essere intesa artistica tra Barbara e Giovanna?

Questo non me lo sono mai chiesto e francamente non saprei rispondere.

 

Qual è il quadro che lei ama di piu’ tra i suoi?

Sinfonia in verde. Che fa parte di una serie di quadri.