La prima di L’anatra all’arancia, andata in scena il 2 aprile 2025 al Teatro Ambra Jovinelli, ha conquistato il pubblico con la sua miscela di ironia e riflessione sui complessi rapporti umani. La commedia, scritta da William Douglas-Home e adattata da Marc-Gilbert Sauvajon, ha messo in luce le dinamiche di una coppia in crisi, con una serie di malintesi che spingono i protagonisti a confrontarsi con la loro relazione in modi sorprendenti e paradossali.

La regia di Claudio “Greg” Gregori ha saputo dare vita a un lavoro equilibrato, dove la tensione tra il comico e il drammatico è stata gestita con grande maestria. Ogni scena era perfettamente calibrata, alternando momenti di esilarante leggerezza a riflessioni più profonde sulla fragilità dei legami affettivi. La regia ha permesso agli attori di esprimere appieno le sfumature dei loro personaggi, valorizzando le dinamiche emotive e psicologiche che si nascondono dietro il sorriso e le situazioni assurde.
Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, nei panni di Hugh e Liz Preston, hanno offerto due interpretazioni di grande spessore. Solfrizzi, con la sua solita verve comica, ha saputo dare al suo personaggio una leggerezza che non escludeva momenti di sincera introspezione. Dall’altra parte, Natoli ha regalato una performance intensa, dove la fragilità e la forza di Liz si manifestavano in un equilibrio perfetto, tra momenti di comicità e di vulnerabilità emotiva.
Le performance degli attori di supporto, tra cui Beatrice Schiaffino e Antonella Piccolo, hanno aggiunto una dimensione ulteriore alla trama, arricchendo il racconto con personaggi che, seppur più marginali, risultano essenziali nel costruire l’intreccio della storia. Ogni interprete ha contribuito a creare un mondo teatrale credibile, dove le azioni e le reazioni dei protagonisti sembrano scaturire da un microcosmo ricco di verità e complicazioni quotidiane.

Sul piano visivo, la scenografia curata da Fabiana Di Marco ha offerto un ambiente elegante, che rispecchiava perfettamente l’ambiguità della situazione e dei personaggi. I dettagli degli arredi e la disposizione dello spazio hanno contribuito a rendere ogni scena funzionale e visivamente interessante. I costumi di Alessandra Benaduce hanno infuso nei personaggi un tocco di classe, mentre il disegno luci di Massimo Gresia ha saputo sottolineare le sfumature emotive, giocando con luci e ombre per enfatizzare i passaggi più drammatici o più comici.

In sintesi, la prima de L’anatra all’arancia al Teatro Ambra Jovinelli ha regalato una serata all’insegna del teatro di qualità, capace di divertire e di far riflettere. La commedia si conferma un perfetto esempio di come il teatro possa trattare temi universali con leggerezza e profondità, senza mai rinunciare al divertimento. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, apprezzando la brillante regia e le interpretazioni di una compagnia affiatata che ha dato vita a una storia in grado di coinvolgere emotivamente. Un appuntamento imperdibile per chi ama il teatro che fa pensare senza mai rinunciare al sorriso.
Per constatare con mano quanto detto, per assistere a un esempio indubbio di ottima recitazione e, soprattutto, per divertirvi, vi invito ad andare all’Ambra Jovinelli entro il 13 aprile 2025.
