La prima di Sior Todero Brontolon al Teatro Quirino di Roma, andata in scena il 18 marzo 2025, ha rappresentato un vero trionfo di teatro classico reinterpretato con straordinaria attualità. La regia di Paolo Valerio e l’interpretazione magistrale di Franco Branciaroli hanno dato nuova vita alla celebre commedia di Carlo Goldoni, mantenendone intatta la verve comica ma accentuandone la profondità tematica.

Branciaroli, nei panni di Sior Todero, è stato semplicemente monumentale. Il suo personaggio, un vecchio avaro e dispotico, ha incarnato con feroce ironia l’archetipo dell’egoismo familiare, risultando al tempo stesso grottesco e incredibilmente realistico. La sua interpretazione ha saputo muoversi con disinvoltura tra momenti di esilarante comicità e altri di profonda amarezza, restituendo al pubblico un protagonista complesso e mai banale.
Il cast di supporto ha brillato per coesione e intensità. Particolarmente degne di nota sono state le interpretazioni di Marina Lorenzi nel ruolo della vedova Fortunata e di Valentina Bartolo nei panni della coraggiosa nuora Marcolina. Entrambe hanno saputo dare spessore ai loro personaggi, contrapponendosi con intelligenza e astuzia alla tirannia di Todero, offrendo una visione del femminile forte e risoluta, in perfetta sintonia con la sensibilità contemporanea.
La scenografia essenziale ma evocativa, firmata da Antonio Panzuto, ha saputo restituire l’atmosfera veneziana del Settecento senza risultare ridondante, lasciando spazio alla parola e al gesto degli attori. I costumi, curati da Carla Teti, hanno contribuito a definire l’epoca con eleganza e fedeltà storica, senza rinunciare a un tocco di modernità che ha reso lo spettacolo ancora più accessibile.

La regia di Valerio ha sottolineato con maestria il contrasto tra tradizione e innovazione, facendo emergere con chiarezza il messaggio goldoniano: la famiglia come microcosmo della società, con i suoi conflitti, le sue ipocrisie ma anche le sue possibilità di cambiamento. Il ritmo dello spettacolo è stato impeccabile, con tempi comici perfettamente calibrati e una fluidità narrativa che ha mantenuto alta l’attenzione del pubblico per tutta la durata della rappresentazione.

Il pubblico del Quirino ha accolto lo spettacolo con entusiasmo, tributando lunghi applausi agli attori e in particolare a Branciaroli, il cui carisma scenico ha dominato la serata. Un Goldoni vivo, attuale, capace di parlare ancora oggi con sorprendente lucidità delle dinamiche sociali ed emotive dell’uomo.

Con questa messa in scena di Sior Todero Brontolon, il Teatro Quirino ha offerto una serata di grande teatro, confermando la forza e la modernità della drammaturgia goldoniana e il talento straordinario dei suoi interpreti. Una produzione da non perdere, capace di far riflettere e divertire con intelligenza.

Un invito caloroso e pressante a recarvi ad assistere e confermare o confutare quanto sopra detto. Avete tempo fino al 23 marzo 2025!