L’INFERIORITÀ MENTALE DELLA DONNA – Un evergreen del pensiero reazionario tra musica e parole

Al Teatro Quirino è in scena dal 4 al 9 marzo L’inferiorità mentale della donna, uno spettacolo provocatorio e intelligente che vede come protagonisti Veronica Pivetti e Anselmo Luisi, in un brillante duetto teatrale capace di unire riflessione storica, ironia e denuncia sociale.

La pièce prende spunto da trattati scientifici e filosofici dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento, testi che – con una sconcertante serietà accademica – sostenevano la presunta inferiorità intellettuale e creativa della donna. Ma la regia e l’interpretazione di Pivetti e Luisi trasformano quelle parole in un meccanismo teatrale tanto graffiante quanto necessario.

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Veronica Pivetti, straordinaria padrona di casa sul palco, si muove tra letture, monologhi e riflessioni con il suo inconfondibile sarcasmo, rendendo grottesche e surreali quelle affermazioni maschiliste che oggi suonano incredibili, ma che per secoli hanno fondato l’idea della donna come essere inferiore. La sua presenza scenica è magnetica: alterna momenti di irresistibile comicità a passaggi più amari, in cui il peso della storia sembra abbattersi sulla scena e sul pubblico.

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Accanto a lei, Anselmo Luisi che non si limita a essere una spalla: la sua fisicità e la sua ironia corporea contribuiscono a rendere ancora più paradossali e surreali le dichiarazioni che legge, in un continuo gioco di contrasti tra parola e azione.

L’impianto scenico è essenziale: pochi elementi – un tavolo, delle sedie, pile di libri – bastano a evocare quell’austerità accademica che lo spettacolo mette alla berlina. È proprio nella semplicità dello spazio che emerge la forza del testo e delle interpretazioni, capaci di riempire la scena e mantenere viva l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine.

Uno dei momenti più forti arriva quando Veronica Pivetti, con tono volutamente neutro, pronuncia:

“L’utero determina il carattere femminile: isterico, volubile, privo di coerenza.”

È un passaggio emblematico, che racchiude in poche parole il cuore dello spettacolo: una storia di pregiudizi scientifici trasformati in verità assolute, e di corpi femminili ridotti a oggetti da osservare, classificare e giudicare.

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Ma L’inferiorità mentale della donna non è solo uno spettacolo di denuncia: è un atto teatrale vivo, brillante e corrosivo, che sa far ridere e riflettere con la stessa intensità. 

Con L’inferiorità mentale della donna, Veronica Pivetti e Anselmo Luisi portano in scena un teatro civile ironico e necessario, che non si limita a smontare il passato, ma interroga il presente con intelligenza e leggerezza. Uno spettacolo che diverte, scuote e invita a riflettere, confermando ancora una volta la potenza del teatro come strumento di memoria e cambiamento.

Dedicato alle donne ma soprattutto agli uomini e ai giovani uomini, affinché la loro vita sia priva di stereotipi.

Siccome di Veronica Pivetti, del suo talento e della sua originalità ci si può fidare vi suggerisco di andare e di imparare …