In un’intervista Gillo Dorfles ha detto: “Oggi i pittori sono quasi scomparsi, tutti hanno paura di dipingere”.
Parto da questa affermazione per parlare della Pittura e del mestiere del Pittore. I Pittori, oggi come in passato, ci sono e hanno paura di dipingere, conoscono la storia dell’Arte e gli Artisti del passato, conoscono i materiali e le tecniche pittoriche, conoscono il proprio “mestiere” . Disegnare e dipingere è un’esigenza che abbiamo fin da bambini, è il modo più spontaneo per comunicare le nostre emozioni; ma non tutti diventeranno necessariamente Pittori. Tutti si parte per la propria avventura con gli stessi strumenti, ma è durante il percorso che, curiosi, con la ricerca personale, la sperimentazione, lo studio continuo, si prendono strade diverse, per raccontare e raccontarsi, per confrontare e confrontarsi. Il mondo del Pittore è fondato sulla curiosità che stimola la fantasia; la fantasia alimenta i sogni e questi creano i desideri; e i desideri danno la felicità. Perché è vero che la pittura ha la sua grammatica con regole ben precise, ma ad un certo punto si può decidere di violarle. Mi piace paragonare la Pittura ad una Bilancia, la sua continua oscillazione è il segreto che ti spinge a creare: pesi e misure aggiunti e tolti, quei segni e quei colori, che per una sorta di magia alchemica, diventano struttura portante dell’Opera, che vive di vita propria, e decide in modo autonomo quando è arrivato il momento in cui più nulla deve essere aggiunto e tolto; allora mi allontano e … percepisco la sottile oscillazione che, perpetua, continua. Oggi come allora, ci sono i detrattori della Pittura, che sbandierano la sua morte e screditano i Pittori, promuovendo nuove tecnologie e mezzi di comunicazione, che nulla hanno a che vedere con la Pittura. La camera oscura prima e la fotografia poi, e ancora le telecamere e i computer: è difficile valutare meriti e demeriti senza approfondire in modo adeguato, e questo renderebbe il discorso troppo lungo; ma certamente tutte le strumentazioni più incredibili hanno offeso la spontaneità della Pittura e violato la sua natura più intima.
I detrattori, oggi come allora, sono alcuni pseudo-pittori, nonché critici d’arte, galleristi e operatori musicali, che nascondono la loro ignoranza dietro l’improvvisazione, perché la parola d’ordine oggi è “apparire”: in qualunque contesto in qualsiasi modo, anche sprovveduti di se stessi, l’importante è “improvvisare”. In questo contesto di sotto-cultura spicciola ci sono per fortuna i paladini della Pittura, i suoi sinceri sostenitori: il Maestro Concetto Pozzati, per esempio, ha concepito le sue Sentinelle dell’Arte, con un intento ben preciso: vigliare per comprendere, agire per fermare.
Fermare lo scempio pseudo-culturale che qualcuno sta operando nel mondo dell’Arte in generale e nel mondo della Pittura in particolare, oggi più che mai la parola d’ordine deve essere il “Mestiere “, conoscerlo con tutte le sue problematiche (perché il mestiere del Pittore significa anche rinunce, umiliazioni e sogni non realizzati), e con tutti i suoi segreti, desideri, alchimie che si svelano nella realtà che ci circonda. Insomma, essere Pittori, oggi come allora, è conoscere e amare il proprio mestiere: e chi conosce e sa non ha paura. Dunque, la non-conoscenza rappresenta un grosso impedimento alla crescita personale, ma in ogni epoca l’Arte è riuscita a superare ostacoli immensi per sostenere che essa stessa è la Vita .