Intervista ai Matia Bazar

Il gruppo icona della storia della musica italiana, fatto di brani che hanno segnato più generazioni e di tante hit nelle classifiche di mezzo mondo…

Come nasce il nome Matia Bazar?
Il nome Matia Bazar nasce da un connubio tra il nome Matia, dato ad Antonella Ruggiero, che in genovese significa un pò “matta” e Bazar, perché eravamo noi i fautori di tutto quello che era la produzione di questo lavoro, dall’ideazione delle canzoni, alla creazione dello spettacolo, dalla scrittura dei testi al fatto di disegnarci le copertine, una sorta di bazar musicale.


Mi può fare gentilmente la storia del gruppo, ricordando anche chi, purtroppo, non è più presente fra di voi?
Il gruppo nasce nel 1975 dalla riunione di tre elementi dei Jet, Carlo Marrale, Piero Cassano e Aldo Stellita, insieme all’unione con Antonella Ruggiero e con il sottoscritto Giancarlo Golzi. Questa formazione va avanti fino agli anni ‘80, quando il giovane tastierista genovese Mauro Sabbione prende il posto di Piero Cassano. Dopo Mauro Sabbione subentra Sergio Cossu, autore delle parti musicali; ha scritto molte canzoni per i Matia Bazar. Negli anni ’90, purtroppo c’è la perdita del compagno fraterno Aldo Stellita; un brutto male se lo porta via, dopo un anno di grandi sofferenze. Io, Giancarlo Golzi, decido di mettere insieme quello che rimane di questo gruppo. Da una promessa fatta ad Aldo Stellita, di continuare il lavoro dei Matia Bazar, si rincontra con Piero Cassano; uno degli storici fondatori del gruppo, il quale porta all’interno di questa band la voce solista Silvia Mezzanotte, mentre Piero Cassano porta Fabio Perversi, valido polistrumentista, che collaborava già con lui per gli arrangiamenti di Eros Ramazzotti, è da lì che si riformano i Matia Bazar degli anni 2000. 
Nel 2005 Silvia Mezzanotte decide di percorrere la propria strada fatta di esperienze personali musicali e i Matia assoldano al proprio seguito Roberta Faccani; una bravissima cantante di Ancona, con esperienze di musical e sale d’incisione per Adriano Celentano e tanti altri bravi autori. Nel 2010 avviene di nuovo un incontro casuale con Silvia Mezzanotte, scopriamo tutti quanti la volontà di rimetterci insieme per scrivere ancora pagine di musica, dettate da una grande amicizia, da un grande entusiasmo, così ci rinchiudiamo in studio per la realizzazione dell’album “ Conseguenza logica”.

Qual è stato il periodo più prolifico e di successo per i Matia Bazar?
Grazie a Dio sono 36 anni, che nel senso prolifico del termine, i Matia Bazar continuano nel loro cammino. Certo, probabilmente nella sua prima fase, quella del gruppo originale, ha dato grandi soddisfazioni, portando i Matia Bazar anche all’estero, a una platea ben più vasta di quella italiana, con grandi successi in tutti il mondo come Solo tu, Vacanze romane, poi in seguito con Brivido caldo, Messaggio d’amore, riusciamo a continuare questo percorso internazionale non solo italiano. Tutto il resto è un pò una storia di vita, perché in 36 anni, la musica e la carriera si mischiano, con l’evoluzione della vita personale di ciascuno di noi, quindi direi che sotto l’aspetto prolifico, il massimo raggiunto è stato l’album Tango, dove c’è dentro Vacanze romane e nell’album Aristocratica.

36 anni di successi, qual è il vostro segreto?
E’ un segreto non segreto, il fatto di avere all’interno del gruppo dei grandissimi autori come Piero Cassano, che alla fine della collaborazione, con il gruppo si dedicò alla produzione di un giovane artista, che si chiama Eros Ramazzotti, per il quale ha realizzato più di cento canzoni, sette album e tutti i più grandi successi internazionali di Eros, parallelamente ha prodotto anche grandi cantanti come Mina e Anna Oxa. Questo è il segreto del successo dei Matia Bazar, avere grandi autori che scrivono con l’etichetta, con questa caratteristica di grandi scritture di grandi linee melodiche, che ha caratterizzato tutta la nostra carriera. Quindi questo è un pò il nostro segreto, non dover andare a cercare all’esterno bravi autori, averli all’interno e sfruttare questa forza compositiva. A quali di questi successi siete più legati e perché?
Forse il primo, Stasera che sera, perché è stata la prima canzone che ha dato il via a questa grandissima storia che sta durando da 36 anni, un altro brano che ci ha dato grandissima soddisfazione è Solo tu, che ci ha fatto conoscere all’estero, con vendite incredibili, solo in Francia due milioni di copie, poi, con la versione spagnola, alla conquista di tutti i mercati di lingua ispanica. In seguito abbiamo avuto altri successi mondiali come: Brivido Caldo, Ti sento, Vacanze romane, e poi la vittoria nel 2002 a Sanremo con Messaggio d’amore; la scommessa vinta che avevamo fatto negli anni 2000, di riportare avanti questo grande marchio. Parliamo un pò di “CONSEGUENZA LOGICA”, il vostro ultimo lavoro discografico…
Conseguenza logica è il frutto della conseguenza logica della reunion con Silvia Mezzanotte, che ha maturato esperienze personali, ha arricchito notevolmente il suo bagaglio artistico e tecnico e per noi lei è un po’ la nostra cantante ideale per quello che scriviamo e per quello che sono le nostre linee melodiche. La gioia di ritrovare ancora questa grande amicizia che non si era mai spenta, perché continuavamo ancora a sentirci nonostante lei facesse la sua carriera e noi la nostra, ha fatto si che riesplodesse questo entusiasmo e la maniera migliore per noi per manifestarlo è stato chiudersi in una sala d’incisione e comporre le tredici canzoni che costituiscono l’album e che sono frutto anche di collaborazioni esterne, per quello che riguarda la parte musicale mi riferisco a collaborazioni con i Neri per caso e con Massimiliamo Pani. Per la prima volta ci siamo aperti a questo tipo di collaborazione che è stato un crescere da parte nostra, i Matia Bazar sono sempre stati un pò chiusi, non avendo l’esigenza di andare a cercare autori al di fuori, in questo caso ci ha dato grandissima soddisfazione cercare artisti all’esterno. Nel passar degli anni la vostra musica ha subito dei cambiamenti, ma ha mantenuto intatto il colore, la raffinatezza e la sofisticatezza, che vi hanno sempre distinto, a che cosa è dovuto?
Possiamo legarlo al fatto della scrittura musicale, che è stata sempre fatta dagli stessi autori che hanno un proprio marchio, un proprio modo di scrivere la canzone, poi si è creato un vademecum comportamentale da parte di chi entrava nel gruppo, un’eleganza musicale che ha creato un nuovo stile alla Matia Bazar. Per noi è una grande soddisfazione quando un giovane artista, o un giovane gruppo, viene definito con lo stile alla Matia Bazar.

Qual è stata l’emozione più grande che avete provato?
In 36 anni di carriera attraversi una vita, fatta di momenti bellissimi e drammatici. I momenti bellissimi sono stati le due vittorie sanremesi, anche la scommessa con Brivido Caldo la canzone che abbiamo portato a Sanremo nel 2000 che si è classificata quinta e poi la settimana dopo eravamo primi in mezz’Europa, questa è stata per noi una grande rivincita, una conferma di quello che eravamo. Uno dei momenti più dolorosi per tutti è stata la perdita di Aldo un faro, una luce per i Matia Bazar, un punto d’ispirazione per tutti noi. Quali gruppi hanno maggiormente influenzato la vostra musica?
I grandi gruppi che ci avevano influenzato all’inizio sono stati quelli italiani.
la Pfm, Il Banco del Mutuo Soccorso, poi le canzoni dei Beatles e di John Lennon ci hanno fatto da guida a tutti, in seguito c’è la grande scuola dei cantautori genovesi, mi riferisco a De André e Tenco e tutti colori che hanno reso Genova celebre attraverso le loro canzoni immortali.

Qual è il vostro modo di comporre, come trovate la sintonia e contemporaneamente il momento giusto per tutti?
A volte avviene in studio di registrazione, a volte in albergo quando abbiamo una giornata libera e ci capita di imbracciare la chitarra, o magari durante un check sul palco vengono sperimentate nuove soluzioni poi sviluppate in studio e da lì ci rendiamo conto se l’idea è valida, o da abbandonare e mettere in un cassetto. La composizione avviene sia in maniera forzata, quando ti rendi conto che ti devi applicare, che è il tuo lavoro, oppure nei momenti di svago più impensati, come la tournée, o nei momenti di relax a casa, quando ognuno è solo. Come artisti passate insieme tanto tempo. Nella vita privata continuate ugualmente a frequentarvi?
Siamo talmente uniti e legati dai tanti giorni e mesi dell’anno per lavoro, che quando siamo liberi, ognuno si dedica alla propria famiglia e ai propri hobby, alle proprie cose, capita di vederci per situazioni collaterali al lavoro, tendenzialmente abbiamo rubato tanto tempo ai nostri cari e alle nostre famiglie, che quando abbiamo un pò di tempo libero, lo dedichiamo a loro.

Vantate la collaborazione con grandi artisti, chi di questi vi ha lasciato un ricordo e un’emozione particolare?
A me è piaciuta tantissimo l’esperienza con Miguel Bosé, un caro amico e ricordo che nell’album Xxx collaborai alle linee melodiche e ai cori, per Piero la collaborazione con Eros Ramazzotti che è durata sette album, scrivere per un’artista così grande è una soddisfazione che si porterà avanti per sempre. Fabio ha collaborato e ha vinto degli oscar in America per la produzione di album con artisti sudamericani, che negli Usa distribuiscono milioni di dischi, Silvia Mezzanotte è una ragazza che lavora in una tournèe teatrale tutta sua; un suo sogno che aveva fin da bambina, uno spettacolo che si chiama Regine, dove lei interpreta le più grandi cantanti internazionali della storia, che vanno dagli anni ‘30 ad oggi, quindi è una sua soddisfazione che porta in giro in Italia, in teatro e alterna con le sue collaborazioni con i Matia. A proposito di internet, cosa ne pensate della possibilità di scaricare migliaia di brani, per es. da ITunes, in poco tempo?
Questa è una ferita per la musica perché a volte la gente non sa che dietro una canzone ci stanno lavoratori e famiglie che producono nelle case discografiche e nelle fabbriche di stampaggio di cd. Tutto quello che è lo scaricare musica in maniera gratuita è un danno incredibile alla musica stessa, purtroppo la tecnologia è più veloce di quelle che sono le regole che l’uomo può fare e quindi appena si cerca di stabilire un nuovo regolamento si trovano mezzi per aggirare le nuove restrizioni.

Quali consigli vi sentite di dare ai giovani che sognano di vivere con la propria musica?
Un consiglio è quello di non mollare mai. Oggi si tende ad essere bruciati immediatamente, questa globalizzazione è un pò come un tritacarne. Vediamo questi programmi in cui partecipano decine di ragazzi, dove vengono create false illusioni, false carriere, che poi si esauriscono nel giro di un anno. Quindi quello che posso consigliare ai giovani, è di fare musica e continuare a farla al di là del risultato, perché se la ami, ti piace suonarla indistintamente, sia in una cantina, con i tuoi amici, che in un club, o magari in un programma televisivo. Il successo non è sempre sinonimo di qualità musicale; se trovi soddisfazione nella musica, devi continuare a farla indipendentemente dal successo.

Secondo voi c’è un’utilità sociale nella musica?
Io direi di sì, la musica in questi anni si è manifestata come vettore portatore di grandi benefici, con i grandi meeting musicali che si sono tenuti da Woodstock in avanti. Noi domani parteciperemo alla serata con gli alluvionati di Genova, con Adriano Celentano, Biagio Antonacci, Renato Zero solo per citarne alcuni, come al solito la musica è sempre la prima a muoversi in favore di persone con grandi difficoltà e ci si appoggia sempre alla musica, lo vediamo con Telethon, in questi giorni è un susseguirsi di artisti, che danno la loro partecipazione a progetti benefici. Viva la musica, quando è vissuta sotto questi aspetti, sotto queste tematiche.

Quali i vostri progetti per il futuro?
Passeremo il capodanno in Bulgaria e sulle sponde del Mar Nero terremo un concerto. Poi proseguiremo con quelli che sono i nostri appuntamenti all’estero, in primavera allestiremo il nuovo tour che inizierà a maggio, sperando bene, dovrà proseguire nell’arco di tutta l’estate, fino al prossimo autunno in giro per l’Italia e un pò per tutta l’Europa.