I PARENTI TERRIBILI

Il 14 gennaio 2025, il Teatro Quirino di Roma ha ospitato la prima de I Parenti terribili, un’opera che, nonostante abbia una bella età,  più di ottanta anni, non li dimostra. Conserva, infatti, intatta la sua carica di inquietudine e di riflessione. Il capolavoro di Jean Cocteau, scritto nel 1938, torna a far parlare di sé in una nuova produzione che mescola tradizione e modernità, rivelando la capacità del testo di rimanere straordinariamente attuale.

Al centro della vicenda, diretta con mano sapiente da Filippo Dini, c’è la forza dell’angoscia di una famiglia disfunzionale, tema sempre più attuale. I Parenti terribili non è soltanto una storia di conflitti domestici, ma una riflessione sulla fragilità umana, sul bisogno di amore e sull’incapacità di comunicarlo senza ferirsi. La famiglia che Cocteau dipinge è un microcosmo di tensioni esistenziali, dove i protagonisti – una madre ossessiva, un padre distaccato, un figlio legato da un rapporto patologico – si muovono in un universo dove ogni gesto e parola è amplificato dalla sofferenza.I personaggi non sono caratterizzati dai classici ruoli che la famiglia riveste tradizionalmente.
In un contesto visivo e sonoro studiato nei minimi dettagli, la scenografia essenziale è costruita in modo da accrescere il senso di claustrofobia che permea la storia, un dramma che sembra giocarsi tutto all’interno di un piccolo e angusto spazio domestico ed emotivo. Le luci, ora fredde ora più calde, segnano i momenti di rivelazione, ma anche quelli di totale smarrimento.

Il cast, composto da attori di grande talento, ha saputo interpretare con grande intensità le sfumature dei personaggi. Ogni performance è stata un viaggio psicologico, un esplorare senza sosta la psiche dei protagonisti. Ecco brevemente la trama: Yvonne la madre, legata morbosamente al figlio Michel con un cordone ombelicale infrangibile, nega al marito Georges l’amore coniugale. Michel ama una ragazza Madeleine che, a sua volta è legata a Georges, all’insaputa di tutti, tranne che della zia Leonie, sorella di Yvonne, che conosce perfettamente la situazione familiare. Il finale lo scoprirete al teatro … non volendo anticipare l’epilogo della vicenda …
La bravura del regista e degli attori si può leggere nell’intensità con cui i personaggi rendono l’intimo lato oscuro dell’animo umano, perché trasmettono e lasciano un’esperienza emotiva profonda nello spettatore.

Il Teatro Quirino, con questa messa in scena, non ha solo offerto una nuova lettura di un classico, ma ha messo in luce l’incredibile capacità di Cocteau di rimanere universale e sorprendente. Un teatro che parla, senza retorica, di una famiglia che è allo stesso tempo unica e simbolo di ogni realtà, in ogni tempo e luogo. In definitiva, una serata che ha restituito al pubblico la potenza di un dramma che, in fondo, parla della nostra condizione più intima e universale: quella di essere, semplicemente, figli, genitori e fratelli.

Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
Fondazione Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale
Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini
Teatro Stabile Bolzano
presentano
FILIPPO DINI

I PARENTI TERRIBILI

di Jean Cocteau
traduzione Monica Capuani
con
Milvia MariglianoMariangela Granelli, Filippo Dini, Giulia Briata, Cosimo Grilli
regia FILIPPO DINI

scene Maria Spazzi 
costumi Katrina Vukcevic
luci Pasquale Mari
musiche Massimo Cordovani 
assistente alla regia Alma Poli
assistente scene Chiara Modolo 
assistente volontario Gennaro Madonna 
direttore di scena Federico Paolo Rossi
macchinista Nicola Baldini
elettricista Gianluca Quaglio
fonico Andrea Lambertucci
sarto Gabriele Coletti
foto e video Serena Pea 
amministratrice di compagnia Federica Furlanis