La mostra inizialmente prevista fino al 14 agosto è stata prorogata fino al 30 dello stesso mese in virtù del successo ottenuto. I tre pittori hanno in comune l’amore per l’arte figurativa e posseggono, a buon diritto, i mezzi per trasmettere, ciascuno a suo modo, una visione realistica e poetica. La ricerca pittorica di Claudio Belleggia è dettata da una visione romantica del paesaggio, dove il racconto visivo si scioglie in melanconiche luminescenze. Anna Maria Berardi è pittrice attenta ai valori cromatici e formali, nelle sue opere si coglie tutta la sensibilità e la delicatezza del suo mondo interiore. Una singolare cangiante levità cromatica contraddistingue i quadri che ritraggono i luoghi del quotidiano incontro con la Città Eterna di Sigfrido Oliva, pittore, disegnatore e incisore di non comune talento. Tema dominante della mostra è il paesaggio. Un paesaggio segnato da una luce struggente in alcuni casi; in altri invece la paesaggistica si accende di gialli ocra e dorati; in altri ancora si notano vedute urbane dalle ardite prospettive aeree e atmosferiche. Anna Maria Berardi ha sorpreso tutti con un gradito fuori tema presentando anche ritratti dei pittori in mostra e del delegato all’arte Filippo Conte che ha curato la mostra da par suo. In tutti e tre questi pittori, a parte l’ammirevole talento che li accomuna, si coglie una gioia di vivere che sta alla base della loro felice ricerca artistica e dei loro progressivi sviluppi. Alla riuscita dell’evento ha concorso con la sua riconosciuta maestria Genesio Lupini, cultore dell’arte conviviale, allestendo per l’occasione del vernissage una coloratissima tavola imbandita dove dominavano il bianco, il rosso e il verde dei colori nazionali. Nel corso delle giornate successive si sono succedute altre manifestazioni come la lettura, da parte di Francesca Debrì, di brani tratti dal libro Profili. Il volume raccoglie impressioni immediate, note critiche e recensioni scritte nell’ultimo quinquennio da Sigfrido Oliva, “pittore che volentieri incontra e legge liberamente, con amorevole sguardo, l’opera di alcuni compagni di strada, anche per confrontare le altrui motivazioni all’arte con le proprie”. Al successivo incontro, Ludovico Conti, conosciuto come ironico disegnatore, si è posto nella veste di divulgatore scientifico con una sua simpatica presentazione del sistema solare. A chiusura dell’evento espositivo, Mariella Pelagalli ha letto gli scritti che Vincent Van Gogh mandava al fratello Theo, questo ha dato vita ad un animato cenacolo durante il quale si è brindato alla riuscita della mostra con l’auspicio di una rinnovata attenzione, da parte del Comune di Ladispoli, alle prospettive future della sua Sala Espositiva.